Scopriamo tutto sul tartaro: perché si forma, come eliminarlo e come prevenire la sua comparsa? Vediamo innanzitutto cos’è: per definizione, si tratta di un accumulo di depositi minerali, tenacemente adesi alle superfici dentali, che nasce dal processo di mineralizzazione della placca batterica.
Costituito quasi per intero da sali inorganici, si presenta sotto forma di piccole incrostazioni calcaree, di una colorazione che vira dal bianco, al giallognolo, fino ad arrivare al grigio scuro e al marroncino. La tonalità che assume, dipende dalle varie sostanze con cui il tartaro entra in contatto.
I depositi tartarei risultano impossibili da rimuovere tramite l’uso dello spazzolino, a differenza della placca batterica, la patina appiccicosa e molle che ne precede la formazione. Quest’ultima, un agglomerato di batteri, residui di cibo e saliva, responsabile di molte malattie dentali, inizia a depositarsi sui denti già a partire da quattro ore dopo il termine dello spazzolamento.
La patina dentaria, inizialmente quasi invisibile, se non eliminata attraverso l’uso dello spazzolino tende con il passare delle ore a solidificare, fino a formare uno strato duro, che soltanto il dentista potrà rimuovere. Si tratta appunto del tartaro, risultato della placca batterica mineralizzata, un pericoloso nemico capace sia di rovinare l’estetica orale che di favorire l’insorgere di patologie, dannose per la salute di denti e gengive.
Tartaro come eliminarlo
Come si elimina il tartaro dalle superfici dentali? Trattandosi di depositi calcarei dalla consistenza molto dura, l’unico modo per rimuoverli è rivolgersi al dentista di fiducia e sottoporsi a una seduta di pulizia dentale professionale. Il tartaro si può classificare in due diverse tipologie:
- Sopragengivale, ovvero quello più superficiale, depositato sulle pareti dentali esterne e visibili. È il meno dannoso e il più facile da rimuovere, ha un colore che va dal bianco al giallognolo e tende a formarsi velocemente, in meno di due settimane;
- Sottogengivale, accumulato al di sotto del margine della gengiva, non immediatamente visibile e più consistente dell’altro. È caratterizzato da un colore che vira tra il marroncino e il rossiccio dovuto alla presenza, sotto il bordo gengivale, di piccoli episodi emorragici.
Il tartaro sottogengivale è il più dannoso per i tessuti, poiché può portare alla formazione di tasche gengivali e, di conseguenza, a patologie orali come gengiviti e parodontiti.
Durante la seduta di igiene orale, il dentista o l’igienista dentale utilizzano principalmente apparecchi ad ultrasuoni forniti di speciali punte in grado, grazie alle vibrazioni, di disgregare efficacemente i depositi tartarei.
La pulizia dei denti professionale, può venire eseguita anche mediante l’impiego di curette o scaler, ovvero strumenti manuali dalle estremità ben affilate e dalla conformazione che segue il profilo del dente. Effettuando la corretta pressione, le curette riescono ad eliminare gli accumuli di tartaro da sopra e da sotto i margini gengivali.
Una volta terminata la procedura, i denti vengono lucidati e smacchiati attraverso l’uso di spray al bicarbonato (Air Flow), oppure di apposite spazzole per profilassi. In tal modo, le superfici dentali vengono rese pulite e lisce, dunque maggiormente detergibili e refrattarie al ristagno della placca batterica.
La seduta di igiene dal dentista generalmente non richiede l’uso di anestesia, poiché non risulta particolarmente dolorosa. In occasione di gengiviti e infiammazioni, è possibile utilizzare leggere dosi di anestetico locale, in grado di non far avvertire al paziente alcun dolore.
Come prevenirlo
Vediamo adesso quali sono i rimedi per prevenire la formazione del tartaro. Senza dubbio, mantenere un’igiene orale domiciliare impeccabile, è la migliore arma di prevenzione nei confronti di molte malattie dentali, come carie e problemi parodontali. A tal fine, è importante avere cura di:
- Spazzolare i denti con cura, per almeno tre volte al giorno o comunque dopo ogni pasto, abbinando all’uso dello spazzolino uno specifico dentifricio antiplacca;
- Utilizzare il filo interdentale, occupandosi di detergere bene gli spazi interdentali sottogengivali e liberarli da placca e residui di cibo;
- Effettuare sciacqui quotidiani, utilizzando un buon collutorio antiplacca, formulato con sostanze antibatteriche e disinfettanti, preferibilmente privo di alcool.
Oltre a una corretta pulizia dei denti e dei tessuti gengivali che li circondano, la formazione di tartaro e placca batterica è favorita anche da alcune cattive abitudini, che riguardano l’alimentazione. È davvero importante limitare l’assunzione di bevande e cibi ricchi di zuccheri raffinati, amido e grassi, quali dolci, biscotti, caramelle, pasta e pane.
Anche i cibi e le bevande molto acide, come bibite gassate e succo di limone, non sono da ritenersi amici della dentatura, perciò vanno assunti con moderazione. Andrebbero inoltre evitati pericolosi snack dolci fuori pasto, in particolare se ci troviamo fuori casa e non abbiamo la possibilità di lavare i denti in tempi brevi.
Al contrario, esistono alcuni alimenti in grado di favorire la salute e la pulizia del cavo orale, rallentando la formazione della placca, aiutando al tempo stesso a neutralizzare gli acidi. Sgranocchiare frutta e verdura croccante cruda, come ad esempio il sedano, il finocchio o la mela, aiuta infatti a mantenere i denti più puliti e a proteggerli dall’attacco dei batteri orali nocivi.
Se desideri ricevere maggiori informazioni sul tartaro, sul perché si forma e come prevenirlo, oppure se desideri farlo rimuovere a professionisti esperti in igiene dentale e parodontologia, prenota la tua seduta di pulizia dei denti presso il nostro Studio Dentistico Methas di Montebelluna, in provincia di Treviso.