Oggi scopriremo insieme quando occorre intervenire sul seno mascellare e perché, in alcuni casi, questo trattamento si rende necessario. Parliamo di un argomento che riguarda la branca dell’implantologia, la pratica odontoiatrica mirata a ripristinare estetica e masticazione, attraverso l’applicazione degli impianti dentali.
Gli impianti, rappresentano una delle tecniche più moderne per permetterci di rimettere i denti persi in maniera fissa e stabile, inserendo nella cresta ossea del paziente delle nuove radici artificiali. Si tratta di pilastri in titanio che, integrandosi perfettamente al tessuto osseo, sono in grado di supportare ponti e corone dentali di tipo fisso.
Per poter applicare una vite in titanio, è necessario disporre di una sufficiente quantità di osso, di buona qualità. In certi casi, prima di inserire uno o più impianti nell’arcata superiore, si rende necessario effettuare un ulteriore intervento, denominato rialzo di seno mascellare.
Questo, si verifica quando viene a mancare la giusta profondità ossea in senso verticale e il seno mascellare (uno dei quattro seni paranasali), si trova a una distanza troppo ravvicinata dalla zona implantare. I seni paranasali, sono quattro cavità del cranio (frontale, sfenoidale, etmoidale e mascellare), destinate al passaggio dell’aria e del muco verso l’esterno, che al tempo stesso intervengono nei processi di umidificazione e riscaldamento dell’aria inspirata.
Tra queste cavità, troviamo appunto il seno mascellare, il più grande dei quattro, che si trova in prossimità della mascella, dalla quale prende il nome. Caratterizzato da due aperture e da una forma piramidale dalla base triangolare, si collega alle vie aeree, con le quali è in costante comunicazione, attraverso un canale.
Essendo posizionato in corrispondenza dei molari superiori, non molto distante dalle radici degli stessi, talvolta non permette l’inserimento di una vite in titanio della giusta lunghezza, a causa di una scarsa profondità ossea, intesa in senso verticale. Ecco perché, in alcuni particolari casi clinici, si rende necessario intervenire sul seno mascellare, al fine di applicare correttamente gli impianti dentali nell’arcata superiore.
Modifica del seno per un impianto dentale
Come avviene la modifica del seno per poter inserire un impianto dentale nel modo corretto? Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, il rialzo di seno mascellare si rende indispensabile se lo spessore osseo tra la cavità paranasale e la cresta alveolare si presenta insufficiente.
Questo, può accadere in particolar modo dopo un prolungato periodo di edentulia, in seguito a malattie dentali intercorse prima della perdita dei denti quali la parodontite, come conseguenza di avulsioni complesse, oppure a causa di fattori genetici ed ereditari.
Per poter eseguire in sicurezza un intervento di implantologia osteointegrata, è necessario infatti avere a disposizione uno spessore in verticale pari ad almeno 8 millimetri. La valutazione della profondità ossea, viene fatta attraverso radiografie panoramiche delle arcate dentarie e TAC Cone Beam.
Se gli esami radiografici del caso evidenziano la necessità di ricorrere a un rialzo, abbiamo a disposizione due diverse modalità chirurgiche, per poter posizionare un innesto osseo nella zona desiderata:
- Mini rialzo del seno mascellare, un intervento minimamente invasivo, attuabile in occasione di una cresta ossea residua tra i 5 e gli 8 millimetri di spessore. Per effettuarlo, si sfrutta il foro adibito all’inserimento dell’impianto;
- Grande rialzo di seno, indispensabile nel caso in cui lo spessore in cresta non superi i 5 millimetri. Leggermente più invasiva, questa tecnica chirurgica comporta lo scollamento della gengiva, operazione necessaria a poter creare una “finestra ossea”, come via di accesso al posizionamento dell’innesto.
Nel caso del mini rialzo, molto spesso è possibile procedere all’inserimento della vite durante la stessa seduta. L’intervento di maxi rialzo di seno, prevede invece qualche mese di attesa, al fine di poter procedere alla seduta implantare vera e propria.
Cosa fare in caso di infezione
Cosa fare in caso di infezione intercorsa dopo un intervento di chirurgia odontoiatrica del seno mascellare? Premettendo che si tratta di un’operazione pressoché indolore, poiché effettuata sotto anestesia dentale locale, è possibile che nei giorni successivi si verifichino alcune piccole complicazioni.
Parliamo di disturbi come sanguinamento leggero, ematomi o edemi in prossimità della guancia e dolore di lieve entità, controllabile attraverso l’assunzione di farmaci analgesici e antidolorifici. Pur trattandosi di una procedura dalla sicurezza elevata, come accade per ogni ogni intervento chirurgico, dopo l’inserimento di un innesto osseo per impianti dentali si può talvolta andare incontro a problemi di infezione della zona trattata, la maggiore complicazione del caso.
Se l’innesto posto sotto la membrana si infetta, sarà necessario ricorrere a uno o più cicli di terapia antibiotica somministrata per via orale o, al bisogno, per via endovenosa.
Le patologie infettive intercorse dopo un innesto osseo per impianti dentali, sono prevenibili attenendosi scrupolosamente alle indicazioni del dentista e mantenendo una perfetta e costante igiene del cavo orale.
Se devi sottoporti a un intervento di implantologia e vuoi avere maggiori informazioni sulla necessità di intervenire sul seno mascellare, rivolgiti agli specialisti del nostro Studio Dentistico Methas di Montebelluna, in provincia di Treviso. Troveremo la soluzione più adatta al tuo caso specifico e ci prenderemo cura del tuo sorriso!