Oggi ci occuperemo di impianti dentali nei diabetici, in modo da capire come scongiurare i possibili rischi e quali sono gli esami preventivi da fare, in vista dell’intervento di implantologia. In passato, inserire degli impianti su pazienti diabetici rappresentava una pratica sconsigliata, date le elevate probabilità di fallimento e il rischio di complicazioni.
Il diabete, in particolar modo di tipo 1 o di tipo 2, causa l’indebolimento dei tessuti parodontali, rendendo le persone che ne soffrono più soggette all’insorgere di parodontite. Si tratta di una delle principali malattie dentali, responsabili della perdita dei denti nei soggetti adulti. Ecco perché, la possibilità di utilizzare gli impianti in terapie di riabilitazione protesica ed estetica nei diabetici, rappresenta un’importante conquista.
In base a un rapporto fatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il già elevato numero di pazienti affetti da patologia diabetica, potrebbe arrivare a quota 600 milioni nel mondo, entro i prossimi 15 anni. Grazie ai grandi progressi fatti negli anni in odontoiatria, oggi impianti e diabete in molti casi possono finalmente coesistere.
Ciò significa che, chi arriva a perdere i denti in seguito alla malattia, potrà riuscire comunque ad avere un nuovo sorriso fisso, stabile e confortevole, senza dover necessariamente ricorrere all’applicazione di protesi mobili.
Impianti dentali nei diabetici, quali sono i rischi
Quali sono i rischi nell’applicazione di impianti dentali nei diabetici? La terapia implantologica, prevede l’inserimento di pilastri in titanio all’interno della cresta ossea del paziente, nelle zone di vuoto lasciate dai denti naturali precedentemente persi.
Le viti in titanio innestate, svolgono la funzione di vere e proprie radici artificiali, su cui installare corone e ponti dentali fissi, oppure ancorare protesi complete, al fine di stabilizzarle.
Per effettuare un lavoro di riabilitazione protesica su impianti, occorre sottoporsi a un intervento di chirurgia odontoiatrica che, seppur ormai considerato di routine, può presentare alcuni rischi e controindicazioni. Una di queste, potrebbe appunto essere rappresentata dalla malattia diabetica, patologia responsabile di causare ritardi nella coagulazione del sangue e di rallentare il processo di guarigione.
I pazienti diabetici, risultano inoltre essere maggiormente soggetti all’insorgenza di infezioni batteriche, assolutamente da evitare in prossimità degli impianti. Le complicazioni a cui potrebbero andare incontro, quindi da prevenire ed evitare, sono le seguenti:
- Guarigione ritardata delle ferite, che renderebbe complicato il periodo postoperatorio;
- Complesso processo di cicatrizzazione e difficoltà nella chiusura della ferita;
- Rischio di emorragie e sanguinamento eccessivo, a causa di rallentamenti nella coagulazione;
- Possibilità di andare incontro all’insorgenza di infezioni batteriche, assolutamente da evitare, poiché potrebbero causare il fallimento dell’impianto.
Chi desidera ricorrere all’implantologia, pur soffrendo di diabete, dovrà necessariamente essere adeguatamente compensato sotto il punto di vista farmacologico. Servirà dunque una stretta collaborazione tra odontoiatra e medico curante, al fine di scongiurare tutti i possibili rischi e favorire al massimo il processo di guarigione nel post intervento.
Impianti dentali nei diabetici, gli esami preventivi
Per poter effettuare un lavoro di impianti dentali nei diabetici, servono alcuni esami preventivi, oltre a un’accurata selezione del paziente, fatta valutando caso per caso la reale idoneità alla terapia implantologica. Un fattore davvero importante nei soggetti che soffrono di diabete, è la presenza di un’ottima pulizia orale domiciliare, da accertare prima di procedere a qualsiasi intervento implantare.
L’igiene orale, è determinante sia in fase di inserimento delle viti in titanio, che in termini di osteointegrazione (completa unione dell’impianto con l’osso circostante). Influisce inoltre sulla durata nel tempo della nuova radice artificiale.
Oltre a evitare problemi di scarsa igiene dentale, le persone ammalate di diabete che intendono approcciarsi all’implantologia, devono sottoporsi a un accurato controllo degli indici metabolici. L’elevata percentuale di insuccesso degli impianti dentali riscontrata in passato, era infatti dovuta principalmente al mancato monitoraggio della glicemia nel sangue.
L’eccessivo livello di zuccheri nel sangue, può essere causa di un aumentato rischio di infezioni, a carico dei tessuti situati in prossimità del sito implantare. Per comprendere se il paziente è stato adeguatamente compensato nei 90-120 giorni precedenti l’intervento, l’esame più rilevante da fare è quello riguardante l’emoglobina glicata.
Controllando scrupolosamente gli indici glicemici nei giorni antecedenti l’operazione di implantologia, sarà possibile regolarli farmacologicamente, così da prevenire ritardi di coagulazione e limitare i possibili rischi di infezione. A tal proposito, sarà consigliabile sottoporre il paziente a un’adeguata terapia antibiotica, in grado di tenere lontane le complicazioni batteriche, favorire l’osteointegrazione e quindi la durata dell’impianto.
Non ultimo come importanza, sarà il compito del medico implantologo di lavorare in ambiente quanto più possibile sterile, utilizzando materiali antiallergici e di prima qualità. Prendendo tutte le dovute precauzioni, sarà possibile sfruttare le potenzialità degli impianti dentali nei diabetici, permettendo loro di ritrovare il sorriso in totale sicurezza e serenità.
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