Impianti dentali: come funzionano?

Nell’articolo di oggi scopriremo come funzionano gli impianti dentali, in quale modo si realizzano e, in caso di fallimento, come si procede alla loro rimozione. L’implantologia è oggi una tecnica ampiamente utilizzata in ambito odontoiatrico, al fine di risolvere problemi di edentulia parziale o totale.

Ci consente di sostituire uno o più denti persi, attraverso l’applicazione di nuove radici artificiali, in grado di sostenere protesi dentali di tipo fisso, le quali riproducono sotto ogni aspetto estetica e funzione proprie della dentatura naturale. L’inserimento di un impianto avviene per mezzo di un piccolo intervento di chirurgia orale, effettuato ambulatorialmente presso lo studio dentistico di fiducia, in anestesia locale.

Durante tale procedura, viene installata una vite in titanio all’interno della cresta ossea mascellare o mandibolare del paziente. Tale vite, verrà successivamente collegata a una corona dentale tramite un elemento di raccordo, tecnicamente denominato componente transmucosa o abutment.

Sono dunque principalmente tre, gli elementi che costituiscono l’impianto dentale, ovvero radice artificiale in titanio, elemento di raccordo e dispositivo protesico su di esso applicato. Se sottoposto a regolari controlli e mantenuto in buona salute nel tempo, soprattutto sotto il punto di vista dell’igiene orale, un lavoro di protesi fissa su impianti è destinato a durare per diversi anni.

Essendo, proprio come quelle naturali, esposte all’azione dei milioni di batteri presenti all’interno del cavo orale, anche le radici artificiali possono venire attaccate e ammalarsi, fino al punto di dover essere rimosse per via chirurgica dal medico implantologo.

Come vengono fatti gli impianti dentali?

Andiamo a vedere nel dettaglio come vengono fatti gli impianti dentali. Prima di procedere all’applicazione di un nuovo dente artificiale, occorre eseguire degli specifici esami radiografici, quali ortopantomografia e TAC con Dentalscan. Tali esami, ci consentono di valutare qualità e quantità di osso disponibile nell’arcata dentaria, oltre all’eventuale necessità di aggiungere un innesto osseo dentale.

Inoltre, si rendono necessari a stabilire le misure della vite da inserire, ovvero lunghezza e spessore. Dopo aver esaminato attentamente il caso specifico e accertato l’idoneità del paziente all’implantologia, si procede in questo modo:

  • Inserimento dell’impianto all’interno del tessuto osseo, posizionandolo in maniera tale da potervi poi congiungere al di sopra sopra il nuovo dente artificiale. Dopo circa sette-dieci giorni dall’intervento, il paziente deve tornare in studio a rimuovere le suture;
  • Presa delle impronte di precisione, a distanza di quattro-sei mesi dall’intervento di implantologia, periodo necessario per far sì che avvenga la cosiddetta osteointegrazione, ovvero che l’impianto si sposi perfettamente all’osso. Alcune tipologie di impianti, prima della presa delle impronte prevedono una seduta aggiuntiva, durante la quale viene scoperta la radice in titanio e su di essa viene applicata una vite, detta vite di guarigione, che sporge leggermente dalla gengiva;
  • Realizzazione della corona dentale: in questa fase le impronte vengono inviate in laboratorio, dove l’odontotecnico si occupa di costruire il nuovo dente a regola d’arte, facendolo assomigliare sotto ogni aspetto a quello naturale;
  • Applicazione della struttura protesica, la quale viene prima provata direttamente in bocca del paziente per stabilire l’esattezza dei parametri, quali dimensioni, forma e colore.

A questo punto la corona dentale, solitamente realizzata in ceramica, viene installata sul pilastro in titanio insieme all’elemento di raccordo e fissata perfettamente ad esso. In occasione dei cosiddetti impianti a carico immediato, utilizzati in particolare in zone estetiche, si assiste a una riduzione dei tempi d’attesa. Tramite questa tecnica, sfruttabile solo in determinate condizioni, è possibile collegare subito un dente artificiale provvisorio all’impianto.

Come si tolgono gli impianti dentali?

Come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, agli impianti dentali è attribuita una piccola percentuale di fallimento. Possono dunque essere soggetti a insuccessi, soprattutto se subiscono gli attacchi della placca batterica, responsabile di spiacevoli infezioni, chiamate in gergo medico perimplantiti.

In caso di infezioni allo stadio iniziale, talvolta è possibile porre rimedio al problema e mantenere la radice artificiale in arcata, ancora per molto tempo. Se la perimplantite si trova invece a uno stadio severo, si verificano sanguinamenti e accumuli di pus, l’impianto perde gran parte del suo sostegno e può addirittura iniziare a muoversi. L’unica soluzione in questo caso sarà rimuovere la vite, attendere un preciso periodo di tempo e, dopodiché, sostituirla con una nuova.

Togliere gli impianti dentali non è sempre un procedimento semplice. Deve essere eseguito da un implantologo esperto, in grado di estrarre la vite in modo completamente atraumatico, senza rischiare di danneggiare l’osso circostante. A tale scopo, sono disponibili particolari strumenti, che nell’aspetto assomigliano a un cacciavite e rendono l’intera procedura più rapida e sicura.

Dopo la rimozione di un impianto, talvolta è necessario procedere a interventi di rigenerazione ossea, utilizzando osso sintetico, un materiale artificiale altamente biocompatibile. Presso il nostro Studio Dentistico Methas di Montebelluna, in provincia di Treviso, vengono eseguiti interventi di implantologia dentale e chirurgia orale avanzata, mediante tecniche odontoiatriche all’avanguardia. Contattaci e prenota la tua visita specialistica, ti spiegheremo ancora più nel dettaglio come funzionano gli impianti dentali ed effettueremo un piano di lavoro su misura, per risolvere il tuo caso specifico.