Impianti dentali all on six: di cosa si tratta

Nell’articolo di oggi ci occuperemo di capire cosa sono gli impianti dentali all on six e come avviene l’intervento per poterli realizzare. Parliamo di una tecnica di implantologia dentale avanzata, che permette ai pazienti di ottenere i tanto desiderati denti fissi, anche in presenza di zone di riassorbimento osseo che renderebbero impossibile la tecnica tradizionale.

All on six, se tradotto, letteralmente significa “tutto su sei”. Si chiama così perché l’intera protesi fissa viene sorretta da soltanto sei impianti, posizionati in zone strategiche secondo un attento studio svolto dal medico implantologo.

Come sappiamo, gli impianti sono delle radici artificiali che vanno a sostituire i denti naturali persi, sia sotto il punto di vista estetico che funzionale. Sono costituiti da viti in titanio che, una volta inserite all’interno della cresta ossea del paziente, riescono a diventare tutt’uno con l’osso circostante e a supportare una corona protesica, un ponte o, come in questo caso, una protesi fissa di tipo toronto.

Per potersi integrare con i tessuti circostanti, le viti in titanio necessitano della presenza di osso di buona qualità e in quantità sufficiente. In molti casi clinici di edentulia parziale o totale, purtroppo questa condizione viene a mancare. La perdita dei denti naturali è infatti spesso accompagnata da problemi di parodontite, infezioni e ascessi, che contribuisco a uno sfavorevole riassorbimento osseo.

Grazie alla tecnica implantare all on six, è possibile installare comunque in arcata i denti fissi, ovviando a problemi di carenza ossea senza dover ricorrere a interventi di innesti di osso.

Cosa sono gli impianti dentali all on six

Andiamo a scoprire con esattezza cosa sono gli impianti all on six e come funzionano. Sono indicati per ripristinare funzione ed estetica orale in arcate dentarie totalmente edentule, senza dover ricorrere a talvolta scomode protesi mobili.

Posizionando nella stessa seduta sei radici artificiali in titanio, è possibile andare a installare nella bocca del paziente una protesi fissa e stabile, altamente confortevole. Poiché tutti gli impianti vengono inseriti in un solo intervento chirurgico, il recupero del sorriso risulta rapido e immediato.

Così come accade per gli impianti all on four, anche con questo tipo di terapia implantare è spesso possibile sfruttare la tecnica dei carichi immediati. Significa che, poche ore dopo l’applicazione delle viti (solitamente si parla di 36-48 ore), è possibile andare a caricarle con la nuova protesi fissa. Di seguito, elenchiamo per quali casi clinici è indicata:

  • In presenza di almeno una delle due arcate dentarie completamente priva di denti;
  • Assenza della quantità di osso necessaria a poter agire secondo il metodo di implantologia tradizionale;
  • Pazienti affetti da patologie orali gravi, che li costringono a sottoporsi all’estrazione dei denti naturali e alla riabilitazione protesica completa dell’arcata;
  • Pazienti affetti da patologie orali gravi, che li costringono a sottoporsi all’estrazione dei denti naturali e alla riabilitazione protesica completa dell’arcata;

La struttura protesica che viene applicata al di sopra delle sei radici in titanio si chiama protesi Toronto, oppure dall’inglese Toronto Bridge. Nell’aspetto, va a riprodurre alla perfezione la dentatura naturale, sia nella forma che nel colore. Alla base è caratterizzata dalla presenza di gengiva artificiale, una flangia rosa che va a mimare la gengiva naturale.

Non è possibile fare a meno di questa flangia, poiché è necessaria a sostenere i nuovi denti artificiali. Permette inoltre allo specialista di poter posizionare gli impianti nei punti più idonei, con maggior quantità di osso, senza dover tenere conto del fattore estetico.

In questo modo, è possibile sfruttare ampiamente tutto il tessuto osseo disponibile, senza dover rinunciare ai denti fissi. Inoltre, la gengiva artificiale è quasi invisibile dall’esterno, poiché viene sapientemente applicata sopra alla linea del sorriso, in maniera tale da non recare alcun disagio o imbarazzo.

Come avviene l’intervento di implantologia all on six

Vediamo adesso come avviene l’intervento di implantologia all on six. Per prima cosa, è necessario eseguire un attento studio del caso clinico, per valutare l’idoneità del paziente a questo tipo di trattamento. Il medico implantologo esegue una serie di esami diagnostici, che gli consentono di avere una visione esatta della condizione delle strutture ossee e di individuare le zone più idonee al posizionamento delle nuove radici artificiali.

Vengono effettuate radiografie ortopanoramiche e una TAC con dentalscan, che consente di esaminare i tessuti edentuli e di verificare la presenza dell’osso necessario. Dopo aver verificato la possibilità di realizzare una protesi fissa che si regge su sei impianti,
occorre andare a bonificare l’arcata, eliminando i denti rimasti o gli eventuali residui radicolari.

Il trattamento inizia proprio con la seduta chirurgica di inserimento delle viti, che viene eseguita ambulatorialmente, solitamente con l’ausilio di anestesia locale. Si tratta di un intervento moderatamente invasivo, che solo in pochi casi clinici richiede l’utilizzo di sedazione cosciente (ad esempio in pazienti particolarmente ansiosi).

Nel giro di alcuni giorni è possibile tornare a lavoro e ricominciare a svolgere lo sport e tutte le normali attività della vita quotidiana, poiché i tempi di recupero sono piuttosto veloci. Se viene utilizzata la tecnica degli impianti a carico immediato, dopo un massimo di 48 ore può già venire installata una protesi fissa provvisoria. Un lavoro di riabilitazione tipo Toronto Bridge ha inoltre il vantaggio di risultare più economico rispetto al metodo tradizionale, che prevede l’applicazione di un numero maggiore di viti in titanio.

Se desideri maggiori informazioni sugli impianti all on six e vuoi un parere da parte di un odontoiatra esperto in implantologia dentale, prenota una visita presso il nostro Studio Dentistico Methas di Montebelluna, in provincia di Treviso.