Scopriamo le cause del dolore a un impianto dentale: perché si verifica e come intervenire? Come sappiamo, gli impianti sono viti in titanio inserite nella cresta ossea edentula, delle vere e proprie radici artificiali che vanno a sostituire i denti persi e a supportare una nuova protesi fissa (che può essere una corona, un ponte dentale, o una protesi completa).
Trattandosi di denti “finti”, di per sé non causano alcun dolore. Le viti non possono ovviamente essere affette da carie o da malattie dentali strettamente legate ad esse. Le strutture circostanti corrono comunque il rischio di ammalarsi e andare incontro ad alcune patologie orali.
Un impianto endosseo è inserito all’interno del tessuto osseo presente in cresta, il quale ha la capacità di crescere intorno alla vite e di unirsi saldamente ad essa, attraverso un delicato processo chiamato osteointegrazione. L’intervento chirurgico necessario ad applicarlo può essere praticato ambulatorialmente in anestesia locale e non risulta doloroso per il paziente.
Dopo una seduta di implantologia dentale, possono verificarsi per alcuni giorni fastidio e gonfiore della zona interessata, facilmente controllabili per mezzo di farmaci antinfiammatori e antidolorifici. Il discorso cambia quando si verifica un vero e proprio dolore, simile a un mal di denti, che non passa con gli antidolorifici e che comunque si protrae nel tempo o, peggio ancora, si verifica a distanza di mesi dall’intervento.
Solitamente, i responsabili del dolore a carico di una radice artificiale sono i microrganismi patogeni, i quali vanno a colpire le strutture di supporto dell’impianto, scatenando un’infezione batterica. Occorre monitorare molto bene questo tipo di infezioni poiché, a lungo andare, se non trattate nei tempi corretti possono portare alla perdita dell’impianto.
Dolore dell’impianto dentale: perché avviene
Se avverti dolore a un impianto dentale, la motivazione potrebbe essere una perimplantite in corso. Si tratta di un’infezione a carico del tessuto osseo che circonda la vite in titanio, che può avere diverse cause, prima tra tutte la scarsa igiene orale.
Molto simile alla parodontite, questa malattia orale colpisce le strutture di supporto dell’impianto e porta con il tempo a una grave perdita di osso e, in stadio avanzato, alla caduta della vite.
Inizialmente asintomatica, la perimplantite con il tempo inizia a farsi sentire e il dolore può essere associato ai seguenti sintomi:
- Infiammazione delle gengive in prossimità del dente finto;
- Sanguinamento, che può avvenire in maniera spontanea o durante le manovre di spazzolamento;
- Fastidio alla pressione delle mucose che circondano l’impianto;
- Episodi di mobilità, anche lieve, della corona dentale o del ponte su impianti;
- Ascessi dentali accompagnati da insolito gonfiore delle gengive o della guancia;
- Fuoriuscita di pus (un liquido di colore giallo-verdognolo) dal solco gengivale.
Il processo infiammatorio in un primo momento interessa soltanto la gengiva, ma successivamente si spinge in profondità, andando a danneggiare i tessuti e a provocare il riassorbimento dell’osso circostante.
Man mano che l’osso si riassorbe, la radice artificiale perde la sua originale stabilità e rischia di staccarsi completamente dal tessuto osseo. Il problema può manifestarsi post-intervento, in fase di osteointegrazione o, purtroppo, anche diverso tempo dopo l’installazione del lavoro implantoprotesico.
I rimedi per il dolore dopo impianto dentale
Quali sono i rimedi per il dolore dopo un impianto dentale, soprattutto in presenza di un’infezione batterica? Come detto, se il dolore si presenta nei primi giorni post-intervento, può ritenersi del tutto normale ed essere facilmente controllabile per mezzo di farmaci antidolorifici.
In caso di un fastidio che non passa, oppure che si presenta a distanza di tempo dalla seduta implantare, occorre andare prontamente a indagare sulla causa. Una diagnosi di perimplantite può avere diverse cause, tra cui:
- Igiene orale domiciliare scarsa o insufficiente;
- Mancato rispetto dei protocolli di sterilità durante l’intervento;
- Il fumo, decisamente nocivo nei confronti degli impianti;
- Presenza di ascessi a carico dei denti circostanti;
- Malattia parodontale: una parodontite non trattata può rappresentare un pericolo per gli impianti vicini;
- Scarsa qualità degli impianti dentali e dei materiali impiegati.
Anche la professionalità e l’esperienza del medico implantologo giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione della perimplantite. La patologia, se in stadio iniziale, può essere curata attraverso sedute di igiene orale professionale, mirate a liberare dai batteri i tessuti ossei e gengivali. In associazione alla pulizia dei denti, vengono applicati degli antibiotici ad uso topico (ad esempio metronidazolo). All’occorrenza, il paziente può essere sottoposto a sedute di laserterapia, allo scopo di bonificare completamente la zona dell’infezione.
In presenza di una perimplantite in stadio avanzato, recuperare la radice artificiale potrebbe diventare un obiettivo piuttosto difficile da raggiungere, pena la perdita dell’impianto. Per questo motivo, se avverti dolore a un impianto dentale non esitare a contattare lo specialista di fiducia, per sottoporti a un’accurata visita di controllo.
Per qualsiasi informazione o necessità, puoi rivolgerti agli odontoiatri esperti in implantologia dentale del nostro Studio Dentistico Methas di Montebelluna, con sede in provincia di Treviso. Metteremo a tua disposizione tutte le nostre competenze in materia e ti aiuteremo a risolvere il problema, cercando in ogni modo di salvare il tuo impianto dentale.