Dopo aver parlato nel dettaglio di denti decidui e permanenti, oggi ci occuperemo di conoscere quali sono le principali differenze tra le due dentizioni. Approfondiremo un argomento che riguarda bambini e adolescenti, ovvero quei pazienti che devono completare il passaggio dalla dentatura da latte a quella definitiva.
In età pediatrica avvengono importanti cambiamenti all’interno del cavo orale, che iniziano intorno ai cinque-sei anni di età, momento in cui spuntano i primi molari definitivi e comincia il fisiologico processo di permuta dei denti. La caduta dei denti da latte termina tra i dodici e i tredici anni, quando il processo di dentizione può ritenersi completato, anche se ogni caso specifico avrà i suoi tempi, più o meno lunghi, che possono variare da individuo a individuo.
In realtà, gli ultimi elementi dentari ad erompere sono i denti del giudizio, o terzi molari, che arrivano in arcata più o meno allo scoccare della maggiore età. Non tutti ne sono provvisti e, anche se presenti, i giudizi non sempre riescono a spuntare, principalmente per problemi di mancanza di spazio.
Durante tutta la fase di permuta, diventa essenziale tenere sotto controllo i vari cambiamenti del cavo orale, al fine di poter trattare nei tempi corretti qualsiasi patologia o eventuale problematica intercorsa. Così come crescono i bambini in tutto il loro corpo, anche le dimensioni della bocca si modificano. Le ossa del cavo orale devono permettere ai denti definitivi di poter spingere sulle radici di quelli da latte, così da trovare lo spazio necessario per potersi posizionare correttamente in arcata.
Per questo motivo, potrebbe rendersi necessario intervenire su eventuali problemi di disallineamento dentale e malocclusioni trattabili in età pediatrica. Il dentista, potrebbe ritenere opportuno togliere i denti da latte che stentano a cadere, oppure agire per mezzo di trattamenti ortodontici volti a modificare l’ampiezza del palato e delle arcate dentarie.
Differenze tra le dentizioni
Vediamo adesso quali sono le principali differenze tra denti decidui e permanenti. Come detto nel paragrafo precedente e come ci indica il loro nome, la sostanziale differenza è che i primi sono elementi dentari destinati a cadere, per fare il dovuto spazio ai secondi. Ma per quali altre caratteristiche si distinguono le due dentizioni?
- Numero degli elementi dentari: la dentatura da latte è composta da venti denti e conta in totale 8 incisivi (tra centrali e laterali, di cui 4 superiori e quattro inferiori), quattro canini (due superiori e due inferiori) e otto molari (4 superiori e quattro inferiori. I denti permanenti sono invece trentadue e contano in più otto premolari (quattro superiori e quattro inferiori) e i quattro denti del giudizio (ove presenti);
- Non esistono premolari da latte: i premolari sono elementi dentari di media dimensione, presenti solo nella dentatura definitiva in numero di otto, per la precisione accanto ai molari;
- Colore dello smalto: i denti da latte sono molto chiari, di un bianco lattiginoso che contrasta con i primi denti permanenti in eruzione. Nella fase di dentizione mista, fanno sembrare assai più scuri e gialli i nuovi arrivati, anche se si tratta ovviamente solo di un effetto ottico, provocato dalla differenza tra due diverse tonalità di smalto;
- Conformazione: contrariamente a un pensiero piuttosto diffuso, anche i denti da latte hanno le radici! Certamente si tratta di radici più sottili rispetto a quelle permanenti, ma estremamente necessarie per nutrire il dente e permettergli di rimanere in arcata fino al momento della sua caduta.
La convinzione che i denti decidui non abbiano le radici deriva forse dal fatto che, al momento in cui se ne vanno, effettivamente ne sono privi. Questo accade perché, per poter spuntare, i denti permanenti devono spingere su di essi consumandone le radici. In questo modo, i denti da latte iniziano a dondolare e, non appena la radice è stata del tutto consumata, finiscono per cadere.
I trattamenti per i denti decidui e permanenti
Quali sono i trattamenti che accomunano denti decidui e permanenti? Una delle patologie più ricorrenti in entrambe le dentizioni, è senza alcun dubbio la carie dentale. Si tratta di un processo di origine batterica, che va a danneggiare la struttura dei denti e che può essere arrestato soltanto con l’intervento del dentista.
La carie è provocata dall’attacco dei microrganismi patogeni orali che, in aggregazione con residui di cibo e saliva, formano la cosiddetta placca batterica. Si tratta di una patina biancastra altamente dannosa per lo smalto dentale, in grado di erodere e perforare le superfici dentali su cui ristagna.
Una volta intaccato, l’elemento dentario deve essere curato, sia che si tratti di un dente definitivo che di uno da latte (a meno che questo non stia per cadere). Il trattamento dentale destinato a rimuovere la carie e a sostituire la porzione di dente ammalata con del nuovo materiale, prende il nome di otturazione dentale.
Al fine di prevenire la carie, è importante mantenere sempre un’igiene orale accurata e assidua, in grado di rimuovere efficacemente la placca batterica dalle pareti dentali. Tra i trattamenti odontoiatrici più utilizzati sia nei bambini che negli adulti, non per niente troviamo la pulizia dentale professionale.
Anche la terapia ortodontica può essere impiegata in entrambe le dentizioni, al fine di correggere eventuali malocclusioni o disallineamenti, mediante l’applicazione di apparecchi dentali di tipo fisso o rimovibile.
Per mantenere in salute denti decidui e permanenti, è importante effettuare un’adeguata prevenzione. Se desideri maggiori informazioni sulle differenze tra le dentizioni, oppure vuoi sottoporre tuo figlio a una visita odontoiatrica specialistica, contatta il nostro Studio Dentistico Methas di Montebelluna, in provincia di Treviso. Un team di specialisti esperti in malattie dentali e cura delle carie si prenderà la massima cura del suo sorriso!